Dallo spazio pubblico al luogo comune

2016 
Per l’architetto lo spazio e sempre pubblico, poiche e in esso che si sviluppa la dimensione culturale e sociale dell’umanita. Nella citta europea, caratterizzata da una tipica stratificazione storica, riconosciamo la nostra stessa identita. Dove e mancata, invece, questa stretta relazione, sono nati dei "non-luoghi". Vedere il "passato come un amico" e quindi un principio fondamentale. Il rapporto con il passato implica sempre quello con il tempo e il rapporto con lo spazio richiama ogni volta il contesto su cui continueranno a operare le generazioni future. La citta deve continuare a parlarci come spazio pubblico: e su quest’ultima nozione, infatti, che e radicata una teoria della democrazia. Preservare lo spazio aperto al disaccordo e alle dissonanze e il compito capace di unire tanto architettura e filosofia quanto memoria e progetto. L’opera dell’architetto e pertanto anche politica. Lo spazio pubblico deve saper interpretare le esigenze sociali, collocandosi nell’intersezione tra la sfera materiale, quella sociale e quella politico-istituzionale. Le pratiche sociali si approprieranno poi in maniera imprevedibile degli spazi pubblici. Diritto alla citta significa uguale diritto allo spazio pubblico, cosa che non accade nelle periferie delle grandi citta europee. In aggiunta, i movimenti migratori pongono questioni di enorme portata che le citta avranno da risolvere nel rispetto della "polifonia" che esse hanno al loro interno
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