"Hisperica Famina" e "Colloquia Hisperica": un confronto

2016 
L'articolo propone un confronto tra la «recensio A» degli Hisperica Famina (quella del ms. Vat. lat. 81; frammenti di analogo contenuto sono nei mss. Luxembourg, BN, 89 e Paris, BNF, lat. 11411) e il dialogo scolastico irlandese denominato Colloquia Hisperica (Oxford, Bodl. Libr., Bodl. 865), al fine di mettere in luce alcune consonanze e di elucidare qualche luogo tuttora oscuro del testo dei Famina. In una prima sezione l'A. prende in considerazione tutte le riprese letterali dei Famina da parte dei Colloquia, corredandole di analisi lessicali e semantiche. Una seconda sezione si occupa delle affinita tematiche: una di esse riguarda la concezione e lo statuto del latino all'interno dei rispettivi ambienti scolastici, nonche la riflessione sulla propria competenza linguistica; l'A. ne trae considerazioni sugli usi linguistici in ambienti dove il latino costituiva esclusivamente lingua dotta, ma non era corrente. Tra i temi comuni alle due opere, anche la necessita di un ingegno naturale per dedicarsi allo studio e l'usanza di una toeletta serale per gli allievi. Sempre accompagnate dal riferimento alla vasta bibliografia esistente (J.M. Stowasser, W.M. Lindsay, F.J.H. Jenkinson, M. Winterbottom, M. Lapidge, M.W. Herren, tra gli altri) non mancano riflessioni su valenza e significato di singoli lessemi. Articolata quella sul termine curbana («spada» e, per sineddoche «fodero»), che nei Colloquia un glossatore chiosa erroneamente in gallese secondo il significato a lui noto dai Famina. Non mancano commenti a possibili emendazioni testuali ai due componimenti. Infine, l'A. propone una lettura dei vv. 1-132 della recensio A dei Famina come un dialogo (una sorta di agone) tra due opposte schiere di studenti, anziche come un monologo interiore secondo l'interpretazione tradizionale della critica.
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