I sistemi di classificazione del dolore

2010 
Piuche in altre discipline, per l’algologia utilizzare un linguaggio comune e un sistema di classificazione unitario rappresenta una necessita fondamentale. Negli ultimi decenni infatti, gli enormi progressi nel campo dell’ eziologia e della fenomenologia del dolore hanno favorito la moltiplicazione di vocabolari, linguaggi e modelli classificatori spesso incompatibili, che hanno generato confusione e difficolta nei processi di valutazione e studio. Secondo John Bonica, pioniere della moderna algologia, “lo sviluppo e la diffusa acquisizione di una terminologia universalmente accettata e di una classificazione delle sindromi dolorose sono tra i piuimportanti obiettivi e responsabilita della International Association for the Study of Pain (IASP). Anche se le definizioni e le classificazioni adottate non saranno perfette, esse sono sicuramente migliori della Babele che esiste oggi” (Bonica, 1979). Nel 1986 la IASP pubblica la prima classificazione del dolore cronico, aggiornata nel 1994 a cura della Task Force on Taxonomy della stessa associazione (Merskey e Bogduk, 1994). Alcune delle voci piusignificative sono riportate di seguito: allodinia: dolore dovuto a uno stimolo che normalmente non provoca dolore analgesia: assenza di dolore in risposta a stimolazioni che normalmente sarebbero dolorose causalgia: sindrome caratterizzata da dolore bruciante prolungato, allodinia e iperpatia in seguito a lesione nervosa traumatica, spesso accompagnata da disfunzioni vasomotorie e modificazioni trofiche tardive disestesia: sensazione anormale sgradevole sia spontanea sia provocata; Psicologo clinico, Milano
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