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Cabergolina e valvulopatie

2008 
SCOPO: Non e noto il rischio valvolare cardiaco associato all’esposizione a basse dosi di cabergolina nelle comuni lesioni endocrine come l’iperprolattinemia. METODI: Uno studio ecocardiografico cross-sezionale trasversale per valutare lo stato valvolare cardiaco e stato eseguito in 102 pazienti in trattamento con cabergolina per malattie endocrine e in 51 soggetti di controllo. Il trattamento con cabergolina era stato mantenuto per 12–228 mesi, con una dose cumulativa di 18–1718 mg. RISULTATI: In entrambi i gruppi era presente la stessa prevalenza di insufficienza valvolare, quasi esclusivamente di grado lieve. Due pazienti, trattati con cabergolina, presentavano insufficienza mitralica moderata; non e stata trovata alcuna relazione tra la dose di cabergolina impiegata e la presenza o la severita di insufficienza valvolare mitralica (p=NS). L’area valvolare mitralica era significativamente maggiore nel gruppo di pazienti trattati con cabergolina rispetto ai pazienti del gruppo di controllo (p=0,03). Nel 5, 9% dei soggetti trattati con cabergolina veniva osservato un ispessimento dei lembi della valvola mitralica; comunque non e stata trovata alcuna relazione con la dose cumulativa di cabergolina. In nessun paziente e stata dimostrata stenosi valvolare aortica o tricuspidale. CONCLUSIONE: Nei soggetti trattati a lungo con cabergolina alle dosi usate nella pratica endocrinologica non e stato trovato alcun aumento significativo di interessamento valvolare cardiaco. Mentre l’esposizione alla cabergolina appare sicura durante un trattamento prolungato a bassa dose, non si puo escludere completamente un’associazione tra trattamento e alterazioni subcliniche nella geometria valvolare mitralica.
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