Acute inorganic lead poisoning in workers employed on building renovation

In ambito professionale il piombo inorganico (Pb) trova numerose applicazioni sia sotto forma di metallo che sotto forma di leghe e composti. Oltre alle comuni lavorazioni industriali che espongono a Pb esistono diverse lavorazioni nelle quali il Pb non dovrebbe figurare, ma costituisce un rischio occulto di intossicazione. Scopo dello studio e la segnalazione di due casi di intossicazione acuta da Pb con colica saturnina, in lavoratori addetti alla ristrutturazione degli infissi di un palazzo storico. I 2 soggetti osservati sono stati sottoposti a cicli di chelazione con 1 g EDTA per 3 giorni. In entrambi i casi si e provveduto ad effettuare il monitoraggio biologico per mezzo di indicatori di dose (piombemia – PbB, piomburia PbU) e di effetto (protoporfirina IX eritrocitaria PPE, acido delta-aminolevulinico urinario ALA-U, porfirine urinarie). Nell’insieme si rilevava che le coliche e l’anemia saturnine erano comparse a valori di PbB (102 μg/dl e 104 μg/dl) ben superiori al livello di azione (40 μg/dl) e al valore limite (60 μg/dl) stabiliti dall’attuale normativa. La gravita della sintomatologia, l’elevato numero di persone coinvolte, la difficolta della bonifica e probabile contaminazione urbana non dimostrabile ma presumibile, con relative conseguenze riguardanti in particolare l’infanzia e le donne in eta fertile sono sufficienti a suggerire un interevento efficace da parte del legislatore ed una ottimizzazione degli interventi delle strutture ospedaliere competenti. Acute inorganic lead poisoning in workers employed on building renovationBackground: Occupationally, there are a number of work processes that constitute a long-term risk as sources of exposure to lead. In these processes the presence of lead is not evident but represents a hidden risk of poisoning. Objectives: Study of two cases of hidden exposure to lead that were discovered during renovation work on a historical building. Methods: Acute lead poisoning symptoms appeared in the 2 workers. The current protocol for treatment of lead poisoning was applied, which consisted in administration of a chelating agent (EDTA), with subsequent monitoring of indicators of dose (PbB: blood lead level, PbU: urinary lead level) and indicators of effect (erythrocyte Protoporphyrin IX, urinary δ-aminolevulinic acid (ALA-U), urinary coproporphyrins). Results: The lead colic and anaemia appeared at PbB values (102 μg/dl e 104 μg/dl) that were higher than the PbB action value (40 μg/dl) and higher than the limit value (60 μg/dl). Conclusions: The gravity of the symptoms, the high number of persons potentially involved, the difficulty of reclamation and probable urban contamination, with relative consequences concerning particularly infants and women in fertile age, are sufficient grounds to require effective legislative action and improvement in the services available at the hospitals involved.